L’arresto del sindaco di Riace, Domenico Lucano, per “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” è l’ultimo atto ispirato dalla politica delle istituzioni italiane verso la “questione migranti”: iniziata con l’introduzione del reato di immigrazione clandestina, proseguita con i finanziamenti alla Libia, che hanno favorito la guerra civile, la nascita dei campi di concentramento per migranti (oggi gli internati sono circa 10.000), l’aumento dei morti in mare durante le traversate, e poi l’attacco alle ong, infine la chiusura dei porti.
Ora una magistratura compiacente (ma insicura e in conflitto con se stessa) perseguita chi è responsabile di un modello di accoglienza virtuoso, capace di trattenere i migranti sul territorio, attivando i cittadini tutti, italiani e stranieri, in un progetto di riqualificazione economico e sociale dell’area. Un’utopia concreta in via di realizzazione, troppo pericolosa per la politica dei respingimenti scelta dall’Italia e dall’Europa!
Così mentre a Biella e in altre città d’Italia si sgomberano edifici abbandonati dove trovano rifugio i poveri senza casa, italiani e stranieri, senza trovare soluzioni adeguate alla loro sistemazione, le istituzioni perseguitano chi sta cercando di affrontare e risolvere i problemi dell’immigrazione e delle povertà.
Noi non siamo “buonisti” né teorizziamo l’utilità economica degli immigrati. Vogliamo il rispetto della persona, il rispetto della Costituzione e del diritto internazionale.
Le leggi e i provvedimenti che governo e istituzioni locali hanno introdotto in questi anni e praticano quotidianamente non sono le nostre leggi, non sono le nostre regole.
Invitiamo tutte e tutti a resistere alla nuova barbarie legalizzata, ad agire per ostacolare questo disegno, a praticare anche la “disobbedienza civile” per garantire il rispetto delle persone, il rispetto della Costituzione e del diritto internazionale.
Biella, 4 ottobre 2018
Cicloofficina Arci Thomas Sankara
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