È morto a 89 anni Luigi Pestalozza, intellettuale, musicologo, militante comunista.
Luigi Pestalozza ha lavorato molto nell’ambito della musica classica, ma libero da presunzioni di superiorità di un genere musicale su un altro. “Quando cominciano le gerarchie tra le musiche, comincia anche il fascismo”, diceva.
Principale animatore negli anni settanta della rassegna milanese Musica nel Nostro Tempo aprì i canali di comunicazione tra musiche diverse. Non per caso fu amico e collaborò a lungo con Roberto Leydi, uno dei fondatori dell’etnomusicologia italiana, anch’egli di formazione e cultura poliedrica, interessato a tutta la musica.
A Musica nel nostro tempo seguiva l’esperienza di Musica/Realtà, un progetto che lo vide impegnato, con molti altri protagonisti della musica italiana, in una vasta opera di promozione musicale. Musica/Realtà è anche il nome della rivista da lui fondata che ha garantito continuità culturale a quell’esperienza, fino ad oggi, impegnato nell’organizzazione di un convegno sulla musica elettroacustica nell’ambito degli attuali concerti di Musica/Realtà. Dalla rivista Musica/Realtà nacquero I Quaderni di Musica/Realtà e la collana di libri Le Sfere, che ha permesso al pubblico italiano di avvicinare importanti autori internazionali. Così contribuì con la sua attività alla conoscenza e alla diffusione della musica contemporanea in Italia.
Fu un “intellettuale militante”: capace di costruire relazioni dinamiche tra storia e culture, tra estetica e società. Il suo metodo rigoroso fu sempre accompagnato dalla disponibilità e dalla curiosità di chi vuole condividere saperi e esperienze, perché possano raggiungere il pubblico più vasto senza rinunciare alla qualità delle forme e alla coerenza dei contenuti.