Non voglio diventare idiota!
Il 28 gennaio a Quarona, alla manifestazione: Intolleranza NO! Accoglienza SI!
Arriviamo a Quarona cercando Piazza Libertà, che, per una manifestazione di Diritti e di Solidarietà, è già un bel punto di partenza. Qui Cgil, Cisl e Uil della Valsesia e del Vercellese, hanno indetto una manifestazione per opporsi ai fenomeni di intolleranza nei confronti di Marco Bozzo Rolando, compagno di Valmaggiore molto conosciuto in Valsesia, sia come sindacalista del patronato Cgil dove si occupa di immigrazione, sia come Presidente della locale sezione dell’ANPI. A Marco, a partire dall’estate, prima è stato incendiato il fienile, e poi in due occasioni si è cercato di appiccare il fuoco alla porta di casa.
Siamo accolti in musica da un gruppo di percussionisti che, di fronte alle Scuole, mischiano le loro note alle tante bandiere di partiti, sindacati, movimenti e dell’Anpi, che colorano la piazza, giunte da diversi paesi compresi fra Torino e Milano, città presenti anch’esse con alcune piccole delegazioni. Il corteo ci porta a scoprire le stradine di questo piccolo paese, e ritorna, ingrossandosi sempre più, nella piazza, per i discorsi.
Dopo il saluto del Sindaco, si alternano sul palco i tre Segretari Confederali, cui segue l’intervento di Bruno Rastelli, Presidente dell ‘ANPI Vercelli-Valsesia. Prende poi la parola, a nome del Sindacato Regionale, Lamine Sow, del Coordinamento Immigrati della Cgil regionale, che si sofferma sui Diritti garantiti ai migranti dalla nostra Costituzione (che dimostra di conoscere meglio di molti di noi indigeni).
Sale infine sul palco una piccola donna gigante, la Partigiana Lidia Menapace, a nome dell’ANPI nazionale, che ha speso la sua intera vita in difesa dei diritti, della Costituzione e della pace. Porta in testa una cuffia rosa, mi tornano in mente le donne della Marcia della scorsa settimana contro Trump (che proprio oggi ha chiuso le frontiere degli USA ai popoli di 7 Nazioni) … ma lei non ha bisogno di copiare nessuna.
Ci parla del valore della solidarietà fra i popoli, ed aggiunge piano: quello che una volta si chiamava Internazionalismo, a significare che certi valori vengono da lontano e sono attualissimi, anche se si cambia loro nome. Dice di essere qui per manifestare esecrazione, sdegno, rifiuto per i gesti di intolleranza, ma non si dimentica di risollevarci dicendoci che è anche qui per esprimere speranza.
E poi, per un momento che ricorderemo (e di cui ci riapproprieremo, citandolo) ci butta lì un passaggio di una leggerezza che è quanto di più profondo si sia sentito oggi. Ci spiega che nella lingua Greca dal termine Idios (proprio) è derivata la parola idiotes (uomo privato) che è il termine contrario a polites (cittadino) inteso come uomo pubblico, che si occupa della polis, del mondo in cui vive. Chiude questa lezione con un’esclamazione secca: Non voglio diventare idiota. Che ci fa ragionare su quanto sia sempre più sbagliato e pericoloso racchiudersi su se stessi, lasciando fuori i problemi degli altri.
A chiudere, sale sul palco Marco Bozzo, che ringrazia emozionato e sorpreso dalla grande partecipazione, e ci invita a salire a Valmaggiore. Nel cogliere l’invito, siamo noi a dovergli dire grazie. Ci inerpichiamo per una strada tortuosa, dobbiamo recarci nel locale della vecchia scuola, ora Circolo ricreativo. Avvicinandoci, vediamo alzarsi il fumo del fuoco acceso sotto le pentole in cui si riscalda il vino per tutti noi. Se in questo posto che ci piace qualcuno ha intenzione di accendere altri fuochi sappia che ritorneremo volentieri a dirgli che è un’idiota. Nel senso nostro, non in quello etimologico più elevato che ci ha insegnato oggi Lidia.
Luciano Guala
Anpi Vallecervo e Provinciale Biellese
Quarona/Ronco Biellese, 29 gennaio 2017