Perché voto No al Referendum Costituzionale…
- già partecipai con altri a fermare il tentativo di modifica della Costituzione di Berlusconi del 2006 e protestai contro l’introduzione del “pareggio di bilancio” nella Costituzione…;
- mi sta a cuore la qualità della democrazia anche se debole, imperfetta e in crisi, non sono interessato a far cadere il governo (pur illegittimo) di Renzi;
- le Costituzioni, anche la nostra, sono “leggi generali” utili a limitare i poteri e i governi, e favorire le rappresentanze democratiche;
- la nostra Costituzione va applicata prima di essere “riformata”;
- non sono i Governi che possono cambiare la Costituzione ma un ampio fronte di forze politiche e culturali attraverso un processo condiviso;
- il funzionamento dello Stato si regola con leggi ordinarie e non con “riforme” della Costituzione;
- semplificare la politica non può voler dire riduzione degli spazi di democrazia;
- così come risparmiare sulla politica non può voler dire ridurre le occasioni di chiamare i cittadini al voto (Province e Senato non sono cancellati ma non sono più istituzioni elettive);
- alla crisi della politica si risponde con un surplus di democrazia e non con un suo ridimensionamento;
- la stabilità politica non si garantisce per legge ma con la qualità dell’azione politica svolta dal Parlamento e dal Governo;
- con questa “riforma” il Governo può regolare tempi e modi di funzionamento della Camera dei Deputati, controllando l’azione del Parlamento e minacciando l’autonomia del potere legislativo;
- questa “riforma” riduce il potere legislativo delle Regioni a favore del rafforzamento del Governo centrale; …rende ancora più confuso e precario il rapporto tra Regioni e Governo; …non cancella il Senato ma lo sottrae al voto dei cittadini; …lascia del tutto incerto il ruolo del Senato; …in concorso con un sistema elettorale maggioritario con premio di maggioranza riduce spazio alle opposizioni e blinda il potere esecutivo; …
- di fronte alla crisi della politica e alla crisi della democrazia si deve aprire una stagione di riforme che vadano verso l’allargamento della rappresentanza e della partecipazione politica dei cittadini;
Voto NO perché… “la vittoria del NO favorirebbe un sommovimento fin dentro il recinto della politica, contro la sua mortifera pacificazione attraverso la permanente ricerca di accordi tra i suoi poli, a loro volta alla ricerca della sempre agognata, quanto impossibile, stabilità. … il NO è un obbiettivo necessario ma non sufficiente, esso va coniugato con la critica dell’esistente, con il conflitto, quello che scaturisce, che può nascere dalle domande negate di società, domande di qualità dell’esistenza umana e di qualità e di diversa distribuzione del lavoro” (Fausto Bertinotti)
marco sansoè