siamo un gruppo di cittadini che da poco si è riunito intorno al comitato “Il biellese accoglie – Giorgio Marincola” con l’obiettivo di promuovere le buone pratiche nell’ambito dell’accoglienza dei profughi sul territorio provinciale.
Da circa un mese il Ministero dell’Interno ha pubblicato il nuovo bando SPRAR che pone come soggetto promotore un ente locale e in particolare il comune, il quale, organizzando un progetto di carattere territoriale, può esso stesso incassare e gestire i 35 euro pro capite profugo giornalieri. Tale progetto dovrebbe essere costruito partendo dalle associazioni e dai soggetti economici che operano sul territorio, permettendo di avviare autentici processi di conoscenza reciproca, di scambio e di promozione delle attività locali, creando contemporaneamente opportunità di reddito per i residenti. Se per esempio si destinasse una parte della quota giornaliera per l’associazione che coordina l’attività di lavoro, se si garantisse che gli acquisti necessari si svolgano negli esercizi commerciali del paese, sarebbe un modesto ma significativo flusso di risorse economiche che ricadrebbe all’interno del territorio comunale.
Ci rivolgiamo a Lei poiché pensiamo che sia possibile fare della buona accoglienza, garantendo quei diritti universali sanciti dalla Convenzione di Ginevra e, al contempo, raccogliere i vantaggi che può generare un progetto costruito nel e per il territorio.
Sperare che il proprio Comune non venga coinvolto dai meccanismi messi in atto in relazione all’accoglienza dei profughi, è solo una visione miope poiché l’atteggiamento passivo di alcune amministrazioni, prepara il campo alla discesa di soggetti privati che fanno dell’accoglienza esclusivamente un business.
Trincerarsi dietro al luogo comune del “ prima gli italiani e poi i profughi”, da parte di alcuni amministratori, è un alibi che nasconde l’accettazione supina del “patto di stabilità” che strozza la finanza locale, lascia i più poveri senza risorse e frena l’uscita dalla crisi, e denota una visione incapace di sfruttare un’opportunità concreta anche e proprio per “gli italiani in difficoltà”: non si tratta solo di spezzare il circolo vizioso della guerra tra poveri (riconoscere i diritti di chi scappa da guerre e povertà, non significa negarli alle persone fragili già residenti) ma di organizzare delle politiche di integrazione sul territorio generando al contempo un reddito con le risorse che la Comunità Europea insieme allo Stato italiano stanziano in questo momento.
Noi del comitato “Il Biellese accoglie – Giorgio Marincola” lanciamo dunque un appello a tutti gli amministratori locali, affinché si promuovano progetti di accoglienza territoriale SPRAR, in modo da creare opportunità per i territori e le persone: al tal fine, per gli amministratori interessati, il nostro gruppo è disponibile ad organizzare una specifica attività di approfondimento e sostegno su tale argomento.
dicembre 2015