Subito, sciopero nazionale del Pubblico Impiego!
Non c’è nessuna ragione per indignarsi, non c’è scandalo.
L’assemblea del Colosseo e delle altri sedi archeologiche romane era stata convocata da una settimana (come la legge impone); è compito dell’amministrazione informare utenti e clienti della difficoltà di garantire il servizio “causa assemblea”; l’assemblea è un diritto e una garanzia di partecipazione democratica; quell’assemblea era indetta per discutere del mancato pagamento degli straordinari di un anno intero…
Scandalosa è la tendenza decennale dei governi italiani alla riduzione degli investimenti per la cultura, per i beni artistici e per la scuola, questo è il vero danno d’immagine all’Italia.
Scandaloso è considerare i diritti dei lavoratori secondari rispetto a quello degli utenti, tradendo lo spirito della Costituzione ispirata ai principi di libertà e solidarietà.
Il comportamento del governo è pretestuoso è ha l’evidente intento di colpire l’agibilità sindacale dei lavoratori e impedire le normali procedure di rappresentanza democratica.
Il decreto legge si configura come un vero attacco al diritto di organizzazione, di rappresentanza dei lavoratori e al diritto di sciopero. E’ inaccettabile!
Mentre il governo ridimensiona i diritti dei lavoratori, i contratti di tutti i comparti del Pubblico Impiego, anche quello della scuola, sono fermi da anni con gravi perdite economiche per i lavoratori e l’aumento dei carichi di lavoro conseguenti alla riduzione del personale.
Il Governo ignora deliberatamente la sentenza 178/15 della Corte Costituzionale che dichiara “illegittimo il blocco della contrattazione” e la conseguente sentenza del Tribunale di Roma del 16 settembre che “condanna” la Presidenza del Consiglio a “avviare immediatamente le procedure per rinnovare i contratti”.
I lavoratori del Pubblico Impiego sono quelli che stanno pagando il prezzo più alto a causa delle “politiche anticrisi” dei governi dell’ultimo decennio.
La misura è colma!
Per fermare l’attacco alle libertà sindacali, per fermare la deriva autoritaria del Governo, per chiedere la riapertura delle trattative contrattuali diamo vita alla mobilitazione: riuniamoci nelle assemblee per preparare uno sciopero nazionale del Pubblico Impiego e della Scuola.
Chiediamo a tutti i sindacati di agire insieme per rendere possibile questa scelta.
E’ necessario, non si può più attendere!
Biella, 20/9/2015
Il Comitato d’agitazione delle scuole biellesi