11 settembre :: La marcia delle donne e degli uomini scalzi

25inchiesta-ungheria09La marcia delle donne e degli uomini scalzi

È arri­vato il momento di deci­dere da che parte stare.

È vero che non ci sono solu­zioni sem­plici e che ogni cosa in que­sto mondo è sem­pre più complessa.

Ma per affron­tare i cam­bia­menti epo­cali della sto­ria è neces­sa­rio avere una posi­zione, sapere quali sono le prio­rità per poter pren­dere delle scelte.

Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi.

Di chi ha biso­gno di met­tere il pro­prio corpo in peri­colo per poter spe­rare di vivere o di sopravvivere.
E’ dif­fi­cile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo.

Ma la migra­zione asso­luta richiede esat­ta­mente que­sto: spo­gliarsi completamente della pro­pria iden­tità per poter spe­rare di tro­varne un’altra. Abban­do­nare tutto, met­tere il pro­prio corpo e quello dei tuoi figli den­tro ad una barca, ad un tir, ad un tun­nel e spe­rare che arrivi inte­gro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai biso­gno.

Sono que­sti gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro.

Le loro ragioni pos­sono essere coperte da decine di infa­mie, paure, minacce, ma è inci­vile e disumano non ascol­tarle.

La Mar­cia degli Uomini Scalzi parte da que­ste ragioni e ini­zia un lungo cam­mino di civiltà.

E’ l’inizio di un per­corso di cam­bia­mento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo glo­bale di capire che non è in alcun modo accet­ta­bile fer­mare e respin­gere chi è vit­tima di ingiu­sti­zie militari, reli­giose o economiche che siano. Non è pen­sa­bile fer­mare chi scappa dalle ingiu­sti­zie, al con­tra­rio aiu­tarli signi­fica lot­tare con­tro quelle ingiu­sti­zie.

Dare asilo a chi scappa dalle guerre, signi­fica ripu­diare la guerra e costruire la pace.

Dare rifu­gio a chi scappa dalle discriminazioni reli­giose, etni­che o di genere, signi­fica lot­tare per i diritti e le libertà di tutte e tutti.

Dare acco­glienza a chi fugge dalla povertà, signi­fica non accet­tare le sem­pre cre­scenti disuguaglianze economiche e pro­muo­vere una mag­giore ridistribuzione delle ricchezze.

Venerdì 11 set­tem­bre lan­ciamo da Vene­zia la Mar­cia delle Donne e degli Uomini Scalzi.

In cen­ti­naia commineremo scalzi fino al cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica.

Ma invi­tiamo tutti ad orga­niz­zarne in altre città d’Italia e d’Europa.

Per chie­dere con forza i primi tre neces­sari cam­bia­menti delle poli­ti­che migra­to­rie euro­pee e globali:

  1. cer­tezza di cor­ri­doi uma­ni­tari sicuri per vit­time di guerre, cata­strofi e dit­ta­ture
  2. acco­glienza degna e rispet­tosa per tutti
  3. chiu­sura e smantellamento di tutti i luo­ghi di concentrazione e deten­zione dei migranti
  4. Creare un vero sistema unico di asilo in Europa supe­rando il rego­la­mento di Dublino

Per­ché la sto­ria appar­tenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro cam­mi­nare insieme.

Primi fir­ma­tari: Lucia Annun­ziata, Don Vini­cio Alba­nesi, Gian­franco Bet­tin, Marco Bel­loc­chio, Don Albino Biz­zotto, Elio Ger­mano, Gad Ler­ner, Giu­lio Mar­con, Vale­rio Mastan­drea, Gra­zia Naletto, Giusi Nico­lini, Marco Pao­lini, Costanza Qua­tri­glio, Norma Ran­geri, Roberto Saviano, Andrea Segre, Toni Ser­villo, Ser­gio Staino, Jasmine Trinca, Daniele Vicari, Don Armando Zappolini

Per ade­sioni: donneuominiscalzi@​gmail.​com

Appun­ta­mento per la manifestazione di Vene­zia 11 set­tem­bre, ore 17.00, Piazza Santa Maria Eli­sa­betta al Lido di Venezia

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