Siamo quasi giunti al 25 aprile. L’anno trascorso, immancabilmente, è stato riempito dagli argomenti retorici del Capitale:
l’anno del superamento della crisi economica, grazie al Bonus, al Jobs Act e ai nuovi contratti di lavoro ove tutti godranno dei benefici di una nuova crescita;
l’anno della libertà di espressione, difesa con i manganelli della polizia ed iniqui processi (chi dissente è terrorista);
l’anno della giustizia, ignorando chi venne massacrato 14 anni fa all’interno di una scuola al G8 di Genova o le vittime dell’amianto.
Vuota e stanca retorica che mostra sempre più chiaramente le crepe di un sistema autoritario.
Sono invece sempre più evidenti e drammatiche le condizioni ottocentesche in cui si lavora; non mutano gli strumenti di repressione con cui si ostacola il dissenso e le lotte; non c’è alcuna giustizia nelle aule dei tribunali ma prescrizioni e difesa dei poteri forti.
La condanna a 142 anni complessivi degli imputati nel processo NO TAV per lo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena, con annessa una esorbitante richiesta di risarcimento, è la conferma della nuova-vecchia strategia repressiva.
Per questo ci è caro parlare della Resistenza, nostra compagna in questi momenti bui e sempre presente nel nostro ricordo.
Come l’anno scorso, a più di settant’anni da quegli eventi, proponiamo una Festa della Liberazione lontano dalle sterili commemorazioni dei partiti, delle istituzioni o di chi, fiaccamente, si definisce unico erede. Ci incontreremo il 24 sera a Donato Lace per parlare delle lotte di ieri e di oggi nel territorio biellese, delle esperienze di Soccorso Rosso Internazionale (solidarietà anticarceraria che unisce e sostiene chi, quotidianamente, è in lotta).
L’esposizione di “Un pugnale e un talismano”, reportage sulla vita di Edoardo Massari e Soledad Rosas, arrestati, “uccisi”, e poi assolti dallo Stato con l’accusa di sabotaggio ai danni dell’Alta Velocità in Val Susa sarà occasione per ricordare due compagni che ancora oggi sono parte nelle nostre lotte e nei nostri cuori.
Crediamo che i veri nemici delle nostra libertà non sono solo i fascisti dichiarati, quelli che con la loro triste arroganza riempiono ancora le strade; ben più pericoloso è il fascismo in giacca e cravatta, quello che detta le nostre condizioni di vita, che bombarda i popoli per esportare democrazia.
In giacca e cravatta si lavora anche al revisionismo sottile (l’on. PD Violante, quando parificava partigiani e repubblichini) o alla pericolosa inerzia (il Sindaco di Biella Cavicchioli, sempre PD, che nel nome della libertà di espressione concede la piazza a Forza Nuova, formazione politica che si rifà espressamente ai principi del nazismo e del fascismo).
Nel ricordo di tutti i rivoluzionari imprigionati, processati e dimenticati festeggeremo la LIBERAZIONE. Solidarietà a chi lotta qui e ovunque nel mondo.
Appuntamento il 24 aprile dalle 19, area monumentale di Donato Lace (BI).
Gruppo NO TAV biellese