ATENE
Le elezioni greche aprono una breccia nel muro dell’Europa Reale – La sfida di Syriza tra mutualismo, resistenza e conflitto per l’alternativa – Il governo Tsipras ha materializzato l’impensabile e impone una riflessione alla sinistra: ripensare linguaggio e approccio alla realtà del Terzo Millennio – Ragionamenti su un rinnovato intervento pubblico in economia – Il caso Ilva – La stabile instabilità di Renzi e la fine del rapporto tra il Pd e la Cgil – Parigi, quattro tesi su cosa ha significato l’attacco alla rivista Charlie Hebdo – L’omicidio Micheal Brown e gli Usa, tra razzismo e conflitto sociale – Un ricordo di Silvano Andriani
Bertinotti, Revelli, Gianni, Musacchio, Di Donato, Adreadis Syaghellakis, Bascetta, Mazzetti, Negri, Sanchez Cedillo, Sapelli, Rappa, Di Siena, Rinaldini, Serasini, Boccardi, Assennato, Portelli, Margeri, Bonanni, D’Orsi, Bucci
L’EDITORIALE
LA MATERIA PRIMA DI UNA NUOVA CULTURA POLITICA
Qualcosa finalmente è accaduto in questa Europa politica mortifera nella quale sembrava che tutto ciò che venisse in rapporto con essa, con la sfera politica, fosse obbligatoriamente trasformato in una statua di sale. Qualcosa è andato fuori dallo spartito per suonare una musica diversa. È accaduto in Grecia, l’anello più debole della catena costituita dall’Europa reale. Qualche volta conviene cominciare dalla gratitudine, anche in politica. Del resto, per quelli di noi che sentono di appartenere al campo che ci ostiniamo a chiamare della “sinistra”, in tutti i paesi europei questo è il tempo della gratitudine nei confronti di Syriza che in Grecia vince una competizione elettorale decisiva: vince largamente, ai massimi livelli possibili nelle urne, perché ha vinto nel Paese. Una vittoria, ad intendersi, della politica. Una vittoria, ad intendersi, della sinistra. Ad intendersi, perché politica e sinistra da Syriza sono state rivoluzionate. Nessuno fuori dalla Grecia può dire «abbiamo vinto». Nessuno può dire «io sono Syriza». Dunque, dopo la gratitudine e mentre cerchiamo di comprendere cosa ora può accadere in Europa, sarà bene capire cosa è Syriza. Syriza non è una nuova sinistra, una sinistra rinnovata, è una nuova sinistra. Non nasce per stare “un po’ più a sinistra” di altri, ma nasce per dare voce, interpretare e organizzare il non possumus di un popolo aggredito da politiche antipopolari. FAUSTO BERTINOTTI
L’ARGOMENTO
LA SFIDA DELLA NUOVA GRECIA DI SYRIZA ALL’EUROPA DELLA TROIKA
“QUELLI CHE OSANO” HANNO MATERIALIZZATO L’IMPENSABILE
Il voto greco ha rotto un tabù, un “incantesimo”, o comunque un senso comune che diceva che le dogmatiche dominanti nel cuore d’Europa sono indiscutibili come le leggi di natura e i principi della fisica meccanica. Che il credo neoliberista è la vera e unica costituzione materiale del Continente, con i suoi postulati del Rigore e dell’Austerità. Ha affermato che “si può” contraddire il Sovrano nudo. MARCO REVELLI
CON LA VITTORIA DI SYRIZA SI APRE UNA NUOVA FASE IN EUROPA
Anche nel pensiero mainstream si fanno sempre più forti le critiche alla politica di austerity praticata dalla Ue sotto la spinta della Germania. Qualche autorevolissimo giornalista economico si domanda persino se non è proprio grazie alla svolta determinatasi nel paese greco che si salverà l’Euro e l’Europa. L’isolamento di cui soffrirebbe la Grecia è più un’invenzione propagandistica che una realtà. ALFONSO GIANNI
LA GRECIA CAMBIA. UNA BRECCIA NEL MURO DELL’“EUROPA REALE”
Il successo di Tsipras apre una breccia in questo nuovo muro opprimente innalzato nelle coscienze dall’“Europa Reale”, quella della Troika. Torna la Storia a manifestarsi in uno dei luoghi simbolo della sua nascita. E dove, anche il ’900, ha vissuto passaggi purtroppo tragici come la guerra civile seguita alla seconda guerra mondiale e la repressione e il regime dei colonnelli contro i movimenti. ROBERTO MUSACCHIO
LE SFIDE (VINTE) DI SYRIZA: FRA MUTUALISMO, RESISTENZA E CONFLITTO
Basta girare per uno dei quartieri popolari di Atene per imbattersi in persone in fila davanti ad una delle numerose strutture di solidarietà messe in piedi dagli attivisti di Syriza. Un misto di riconoscenza e di speranza emerge dalle testimonianze della gente. Sta qui, almeno in parte, il segreto del successo di Syriza, un movimento che in soli cinque anni è passato dal 4,7% al 36% di consensi. GIULIO DI DONATO
IL “CASO GRECIA” IMPONE UNA NUOVA, VASTA, RIFLESSIONE
La “lezione greca”- se di lezione si può parlare – è che si deve ripartire dai problemi concreti, dalla difesa dei posti di lavoro, da una vera lotta alla corruzione ed alle mafie, da un diverso modo di comprendere il disagio sociale. Per salvare i propri valori, ma in una condizione che impone alla sinistra di ripensare linguaggio e approccio alla realtà di questo nostro nuovo secolo. TEODORO ANDREADIS SYNGHELLAKIS
IL PROGRAMMA ANNUNCIATO DA TSIPRAS A SALONICCO IL 15 SETTEMBRE 2014
Il Piano di Ricostruzione Nazionale di Syriza si basa su quattro grandi pilastri per invertire la disintegrazione sociale ed economica, per la ricostruzione dell’economia e l’uscita dalla crisi: 1. affrontare la crisi umanitaria; 2. riavviare l’economia e promuovere la giustizia fiscale; 3. riconquistare l’occupazione; 4. trasformare il sistema politico per rafforzare la democrazia. IL GOVERNO DI SYRIZA
IL RITORNO DELL’ORDOLIBERALISMO GUIDATO DA BERLINO
Strangolando la Grecia di Syriza e perseguendo nel resto d’Europa politiche di austerità c’è il rischio di contribuire a sospingere molti cittadini dell’Unione a simpatizzare per vie di fuga “rossobrune”. E’ compito dei movimenti e delle forze sociali impedirlo, mettendo sotto pressione i governi schierati sul fronte dell’ordoliberalismo della Germania e dei suoi alleati. MARCO BASCETTA
USCIRE DALLA CRISI? NON C’E’ VIA MAESTRA, NE’ SCORCIATOIE, SOLO IMPERVI SENTIERI
Chiunque abbia l’intenzione, o anche solo il bisogno, di far fronte alla crisi, deve ovviamente interrogarsi sulle vie da intraprendere per conseguire quel risultato, visto che nessuno può aspettarsi che venga da sé. Ed è in questo processo di sofferto confronto con la realtà che la società e gli individui che ne fanno parte possono dimostrare la loro maturità o il perdurare della loro immaturità. GIOVANNI MAZZETTI
L’OSPITE
LA SPERANZA DEL MOSTRO DEMOCRATICO FRA SYRIZA E PODEMOS
I movimenti europei vogliono essere inclusi nell’iniziativa politica continentale, che l’asse Podemos-Syriza può creare/sta creando a livello europeo. Sia il ritmo che il grado di articolazione di questo processo dipenderanno dall’andamento attuale del governo di Syriza e dal prossimo successo elettorale di Podemos. Tutti insieme possiamo organizzare una rottura costituente a livello europeo. ANTONIO NEGRI E RAUL SANCHEZ CEDILLO
IL TEMA
DAL CAPITALISMO AL POST CAPITALISMO PER IL RINNOVATO INTERVENTO PUBBLICO IN ECONOMIA – GIULIO SAPELLI
INTERVENTO PUBBLICO, LA DELICATA PARTITA DEL CASO ILVA – ROSARIO RAPPA
IN ITALIA
LA STABILE INSTABILITA’ DEL DECISIONISMO DI RENZI – PIERO DI SIENA
CGIL/PD, NULLA SARA’ PIU’ COME PRIMA – GIANNI RINALDINI
APPROFONDIMENTI
BISOGNO DI UN SOGGETTO POLITICO E DISAGIO DI AFFRONTARNE IL TEMA
L’ESSENZA DEL FEMMINISMO: ESCLUSIONE ED AUTOSCLUSIONE – BIA SARASINI
OCCHI PIENI DI BELLEZZA E DISPERAZIONE – COSTANZA BOCCARDI
NEL MONDO
PARIGI, EUROPA. QUATTRO TESI SUL 7 GENNAIO 2015 – MARCO ASSENNATO
MICHAEL BROWN E IL RAZZISMO AL TEMPO DEL PRESIDENTE NERO – SANDRO PORTELLI
IL PERSONAGGIO
IL PROTAGONISTA DI UNA STAGIONE POLITICA CREATIVA
SILVANO ANDRIANI NELLA POLITICA ITALIANA (1958 – 2014) – ANDREA MARGHERI
RECENSIONI
REVELLI E RODOTA’, A PROPOSITO DI LOTTA DI CLASSE E SOLIDARIETA’ – VITTORIO BONANNI
MUSTO E BRAVO. QUANDO MARX DIRIGEVA LA CLASSE OPERAIA – ANGELO D’ORSI
GRAMICCIA, QUELLO CHE RESTA DELLA LIBERTA’ DELL’ARTE – TONINO BUCCI