In libreria e online
il nuovo numero di alternative per il socialismo
Piazze piene, urne vuote: torna il protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori – Primi segnali di superamento della rassegnazione – L’asse social-liberista Renzi-Valls serve all’Europa di Maastricht per distruggere ciò che resta del contratto – Le ragioni del fallimento del semestre italiano di presidenza europeo – Illusione e realtà della Renzinomics – La dittatura del pareggio di bilancio – Sblocca Italia: inutili grandi opere e tanto cemento – Expo 2015: tra trasformismo, criminalità e lunga mano dei privati – E se l’immigrazione fosse un’opportunità? – Latinoamerica, dove le sinistre vincono e rivincono – L’anomalia Kobane: ecco perché fa tanta paura
Bertinotti, Campetti, De Palma, Cofferati, Gnesutta, Gianni, Pandolfi, Nencioni, Pugliese, Berdini, Brenna, Nocioni, Caminiti, Agostinelli, Russo, Schettini, Schiattarella
L’EDITORIALE
INCARICO EUROPEO PER ROMA E PARIGI: ULTIMA SPALLATA ALLO STATO SOCIALE
La costituzione di un asse italo-francese su una linea politico-economica social-liberista rappresenta il nuovo pesante fatto negativo per l’Europa intera. Per la prima volta il patto dei paesi mediterranei, altrimenti invocato – quand’anche con ingenua speranza – come alleanza riformatrice per cambiare l’Europa di Maastricht e dell’austerità, entra sulla scena come asse di conservazione di quella medesima costruzione. Quando Hollande vinse le elezioni, si alzò nel centrosinistra italiano un coro di sostegno, nella convinzione di potere costituire una intesa tra la Francia del Ps e un’Italia riconquistata al governo del Pd. Anche questa storia di illusioni, di errori di previsione e di cattiva politica, è oggi sepolta dall’alleanza così come concretamente si è venuta configurando tra i due capi di governo socialisti di grandi paesi mediterranei. I paesi dell’Europa mediterranea sono stati quelli che malgrado i duri colpi subiti, hanno mantenuto pezzi e componenti dell’antico modello sociale ormai devastato. Ora sono proprio i governi italiano e francese ad essere incaricati da Bruxelles di demolire ciò che resta per instaurare il regno di quel mercato che si vuole indiscusso. La loro risposta è inequivoca: obbedisco. Cade così un altro caposaldo del riformismo europeo, l’idea dell’alleanza dei paesi mediterranei contro la Germania. Dunque, conviene proprio ragionare sui popoli, sul conflitto e sulla rivolta se si vuole cambiare qualcosa. In Italia si è aperto un conflitto sociale che va indagato nella sua specificità. FAUSTO BERTINOTTI
TEMI
LA RINASCITA DEL CONFLITTO SOCIALE
EPPUR SI MUOVE. PRIMI SEGNALI DI SUPERAMENTO DELLA RASSEGNAZIONE
E’ difficile dire se siamo alla vigilia dell’esplosione di un nuovo conflitto. Non lo chiamerei comunque “autunno caldo”. La Cgil e noi stessi dovremmo cambiare gli occhiali per vedere anche altre piazze, le piazze degli scioperi sociali, e aiutarle a intrecciarsi con quelle del lavoro. Invece, a ciò che a sproposito si chiama sinistra non basterebbe cambiare gli occhiali. E forse neanche gli occhi. LORIS CAMPETTI
IL PUNTO DI VISTA DEI LAVORATORI NON PUO’ PIU’ ESSERE DERUBRICATO
La giornata del 25 novembre è stata un punto di svolta. Un’attesa durata troppo, sofferta e maturata tra critiche e contrapposizioni non solo nel rapporto con la politica, ma anche tra i sindacati. Autonomia e indipendenza dei lavoratori non è ancora una conquista, ma una necessità imposta dalla storia recente dei partiti e dei sindacati dell’area progressista e democratica. MICHELE DE PALMA
L’ARGOMENTO
EUROPA E ITALIA TRA CRISI ECONOMICA E DEMOLIZIONE DEL WELFARE
SEI MESI DOPO LE ELEZIONI EUROPEE: LA SVOLTA CHE MANCA
Oggi possiamo dare una prima valutazione della direzione politica che le istituzioni dell’Unione europea stanno imboccando e dobbiamo purtroppo constatare che la svolta che consideriamo tanto necessaria non c’è stata e non è all’orizzonte e che gli elementi di continuità sono di gran lunga prevalenti nel quadro politico odierno. SERGIO COFFERATI
IL GOVERNO GUIDATO DA RENZI ACCELERA, MA VERSO DOVE?
In assenza di una diversa prospettiva politica che si proponga, accettandone i costi, uno sviluppo equilibrato dell’intera Unione, il modello sociale europeo, anche nella versione riduttiva di economia sociale di mercato, si dimostra essere un progetto illusorio, perché non è al riparo degli effetti di una crescita delle divergenze interne all’Unione. CLAUDIO GNESUTTA
ILLUSIONE E REALTA’ DELLA RENZINOMICS
Nonostante il sostanziale fallimento del semestre italiano di presidenza nell’Ue, il disegno renziano non va affatto sottovalutato. Anzi nella sua tendenziale organicità – specialmente se lo si legge assieme alle modifiche costituzionali e istituzionali – ci appare come il più consistente e terribile tra quelli portati avanti dai governi neoliberisti da un quarto di secolo a questa parte. ALFONSO GIANNI
DITTATURA DEL DEBITO E PAREGGIO DI BILANCIO. C’E’ UN’ALTRA VIA
Stretto al collo dei paesi dell’Eurozona c’è un nodo scorsoio che potrebbe da qui a poco portare alla morte per asfissia ciò che rimane del “modello sociale europeo”, inteso come insieme di norme, strumenti, politiche pubbliche volte ad assicurare alti livelli di protezione ed inclusione sociale, diritti sociali e redistribuzione della ricchezza, attiva partecipazione dei cittadini alla vita della nazione. LUIGI PANDOLFI
ALTERNANZA E ALTERNATIVA NELLA CRISI DEGLI ASSETTI REPUBBLICANI
L’attuale fase politica è caratterizzata da una crisi generale degli assetti repubblicani del Paese. E, all’interno di questa generale crisi della Repubblica, risulta evidente la perdita della bussola da parte della sinistra. Si tratta di due crisi che a vicenda si alimentano e che, in mancanza di una netta inversione di tendenza, sono destinate a continuare per una durata imprevedibile. TOMMASO NENCIONI
IL FATTO
MIGRAZIONI E SVILUPPO: I VANTAGGI ECONOMICI DELL’IMMIGRAZIONE ENRICO PUGLIESE
APPROFONDIMENTI
LA DEVASTAZIONE DEL TERRITORIO E DEGLI ASSETTI URBANI
SBLOCCA ITALIA: CEMENTO, GRANDI OPERE E PATRIMONI IMMOBILIARI ALLA FINANZA PAOLO BERDINI
EXPO 2015: TRASFORMISMO, CORRUZIONE, CRIMINALITA’, PRIVATI FORTI ED ENTI PUBBLICI DEBOLI SERGIO BRENNA
NEL MONDO
UNO SGUARDO A EST E A SUD, E… NELLO SPAZIO-TEMPO
AMERICA LATINA, DOVE LE SINISTRE VINCONO E RIVINCONO LE ELEZIONI ANGELA NOCIONI
OCALAN E LA CARTA DI ROJAVA. ECCO PERCHÉ FA PAURA KOBANE CAMINITI
I PADRONI DI SPAZIO E TEMPO MARIO AGOSTINELLI
RECENSIONI
INGRAO, CRISI E RIFORMA DEL PARLAMENTO FRANCO RUSSO
AGOSTI, IL PARTITO PROVVISORIO. APPUNTI GIACOMO SCHETTINI
AMARI, DIALOGO IMMAGINARIO CON CAFFE’ ROBERTO SCHIATTARELLA