Per un’altra Europa, per un’altra Italia. Ci vediamo dopo il voto
Mancano pochi giorni al voto, ma alcune cose le possiamo già dire.
Pensavamo che queste elezioni sarebbero state un momento di svolta democratica – di partecipazione – di contenuti di governo, ma non sarà così. Qualunque siano gli esiti della prova elettorale e le alleanze e le successive scelte necessarie per formare un governo, ci pare evidente che in ogni caso non vi sarà risposta all’altezza del grande problema che il paese ha di fronte: come affrontare la crisi economica e il degrado democratico e morale. Questa sfida richiede uno sforzo innovativo per restituire rappresentanza e centralità politica alle lavoratrici e lavoratori, ai movimenti e alle esperienze di autorganizzazione e difesa del territorio e dei beni comuni, che caratterizzano le tante espressioni della società che producono forme di politica. Al centro di questa campagna elettorale non ci sono affatto le grandi crisi che stiamo vivendo: la crisi economica, la crisi del lavoro, la crisi ambientale, la crisi della democrazia, la crisi della cultura e del sistema formativo, la crisi dell’Europa e la crisi dei partiti e delle classi dirigenti italiane. E infine quella delle sinistre. Un nuovo pensiero politico, un progetto politico nuovo devono invece cimentarsi con questo scenario, perché i temi del rinnovamento della politica e di una risposta altra ad una crisi di sistema sono sempre più all’ordine del giorno.
Il risultato elettorale sarà importante e siamo tutt’altro che indifferenti ai suoi aspetti anche di dettaglio, ma – fra possibili «grandi coalizioni» e forte presenza di una componente Cinque Stelle in parlamento – è già evidente la sfida che abbiamo di fronte: come costruire e connettere un’opposizione sociale e una prospettiva politica di alternativa al governo che sarà, per un’altra Italia e un’altra Europa. E come affrontare il tema della rappresentanza dell’Italia altra che già esiste e la crisi delle forme partito. Per questo, fin da ora, ci diamo un appuntamento per un incontro nazionale per il 23 marzo a Firenze. Perché è più che mai urgente la costruzione di un soggetto politico nuovo, in un processo capace di sperimentare forme nuove di relazione fra le persone e di dare ad esse consistenza di metodo politico, e allo stesso tempo di avanzare proposte e pratiche del conflitto all’altezza della devastazione economica e culturale neoliberista. Questa costruzione non può avvenire in astratto, ma proprio sviluppando la capacità di rispondere alle necessità che la fase attuale ci impone. E sempre tenendola collegata al metodo e alla ricerca continua di un rinnovato modo di intendere e di fare politica.
Alba – Comitato operativo nazionale