Dopo le stagioni del Tfa e del concorso, entrambe ancora aperte, ci ritroviamo nella perenne stagione dei tagli e della riduzione di spesa e di servizi (ora il taglio arriverà sui Fondi di Istituto, 30-50% in meno!). Sono riusciti ancora a metterci gli uni contro gli altri (fasce diverse di precariato, neolaureati, ecc…), sono riusciti a far passare per innovativa e “democratica” la pratica dei test quale mezzo di selezione, in mancanza di una seria politica di reclutamento e assunzioni. Questo è il presente!
Un certo numero di Comitati e associazioni presenti sul territorio ci hanno coinvolto per mettere insieme le esperienze e costruire un percorso di sintesi, capace di indicare modi diversi di usare le risorse pubbliche. Noi ci saremo e per febbraio contribuiremo a rendere possibile una giornata di iniziativa dal basso che possa rap-presentare queste realtà resistenziali!
Ma il futuro per noi si presenta sorretto dalle tre colonne dell’essere moderno: produttività, meritocrazia, valutazione (sulle quali dobbiamo aprire subito una riflessione seria!).
Abbiamo due compiti urgenti:
1. far conoscere, denunciare lo stato precario della scuola, rispetto al lavoro docente e non docente e rispetto alla calante qualità del servizio erogato. Far conoscere (e raccontare) il disagio, le condizioni di lavoro, gli ostacoli nella gestione delle singole realtà scolastiche, la precarietà dei processi formativi come conseguenza della precarietà delle assunzioni, ecc… Dobbiamo per questo metterci in moto, senza deleghe e senza demandare ad altri il compito di rappresentarci, affinare e diffondere gli strumenti di denuncia e discussione: documenti, interventi sui giornali locali, dibattiti, manifestazioni, flash mob, ecc…
2. ripensare alla scuola che vorremmo: riscrivere il rapporto tra professionalità/mansioni/stipendio (la produttività e il “merito” dobbiamo ridisegnarli noi lavoratori, sia per il personale docente che non docente); ripensare la funzione docente alla luce della società che cambia, delle esigenze future!
Compiti difficili, che allo stato delle cose, solo noi possiamo mettere in moto, questi sono i compiti che il Comitato d’agitazione permanente delle scuole biellesi si deve assumere, usando tutti gli strumenti possibili e accettando tutti i contributi che potranno servirci per realizzarli.
E’ difficile ma noi siamo qui per provarci, ma senza il contribuito di intelligenza e di esperienza di tutte e tutti non sarà possibile!
Quindi AUGURI A TUTTE e TUTTI, ci vediamo martedì 8 gennaio, stesso luogo e ora!