Fisico di fama internazionale, marxista, è stato tra i fondatori de il manifesto. La sua morte è una perdita di tutto il pensiero critico. Ispiratore della non neutralità della scienza, il suo nome è legato al volume l’«Ape e l’architetto», ma l’impegno per comprendere il mondo non si è mai fermato, come testimoniano i recenti libri. Scriveva soppesando le parole, ma discuteva con passione senza lasciare respiro al suo interlocutore.
Un intellettuale antidogmatico, raffinato che negli ultimi anni ha studiato con passione l’economia della conoscenza. Ha unito il rigore analitico a una curiosità che lo ha portato a confrontarsi con Gregory Bateson e a diventare uno dei maggiori esponenti dell’«ambientalismo scientifico».
“Adesso abbiamo perduto un maestro e la stagione è assai brutta… Sarà molto utile rileggere i suoi scritti. Siamo in una fase culturale della dimenticanza, della cancellazione del passato per vivere o sopravvivere in un confuso presente. Sforziamoci di non dimenticare Marcello.” (Valentino Parlato)