- Sciopererai;
- Sei donna e vuoi fare più di un figlio (ricordiamoci dei licenziamenti in bianco fatti firmare dalle giovani donne);
- Ti ammali di una malattia invalidante (inidoneo o malato professionale) e hai ridotto le tue capacità lavorative;
- Passi un periodo di vita difficile e non dai il massimo richiesto;
- Hai acciacchi ad una certa età che riducono le tue prestazioni (cosa molto probabile con l’allungamento dell’età lavorativa voluta dal Governo Monti-Fornero);
- Sei “antipatico” al proprietario o ad un capo che ti mettono a fare lavori meno qualificati e umilianti (Mobbing);
- Chiedi il rispetto delle norme su salute e sicurezza (nei luoghi di lavoro dove non esiste l’art. 18 gli infortuni gravi e i casi mortali sono in genere molti di più);
- Rivendichi la dignità di lavoratore, di uomo e donna o straniero che sia;
- Sei politicamente scomodo (ricordiamoci dei licenziamenti e dei reparti confino degli anni ’50 e ’60);
- Non ci stai con i superiori (specie se donna);
- Contesti continuamente il ritmo di lavoro;
- T’iscrivi ad un sindacato scomodo per l’azienda (su 1.000 lavoratori richiamati dalla FIAT di Pomigliano non uno è iscritto alla FIOM CGIL);
- Appoggi una rivendicazione salariale o di miglioramento delle condizioni di lavoro;
- Fai ombra al tuo superiore il quale se pensa che sei più bravo di lui e puoi prenderne il posto (a volte questi comandano più del proprietario);
- Hai parenti stretti con gravi malattie e hai bisogno di lunghi permessi;
- Non accetti sempre di fare gli straordinari;
- Non sei più funzionale alle strategie aziendali;
- Reagisci male ad un’offesa di un superiore;
- Dimostri anche allusivamente una mancanza di stima verso il capo o il proprietario;
- Sei mamma ed ha un bimbo che si ammala spesso;
- L’Ente/Azienda per cui hai dato una vita di lavoro non ha più bisogno di te;
tutto ciò si chiama dignità..!
Gianni Marchetto