E’ pensabile metter insieme le esperienze di partecipazione autorganizzata che si sono sviluppate nel biellese in questi mesi ?
E’ pensabile che il Comitato per l’acqua pubblica e il Comitato antinucleare, che hanno vinto i referendum, si possano fondere in un Comitato per i beni comuni ?
E’ pensabile che esperienze come quella delle donne di Se Non Ora Quando e dei lavoratori della scuola, precari e no, del Comitato d’agitazione permanente delle scuole biellesi si possano ritrovare, in qualche modo, insieme ai comitati referendari e ad altre esperienza presenti sul territorio per dar vita ad un Comitato per i beni comuni che persegua obiettivi condivisi?
Un comitato di scopo che si prefigga obiettivi perseguibili concretamente:
- costruire una cultura dei beni comuni attraverso un processo di formazione e discussione e mettendo insieme le esperienza già presenti sul territorio;
- diffondere la cultura dei beni comuni attraverso informazione, controinformazione e confronti diffusi sul territorio;
- elaborare proposte per dar vita ad una nuova legislazione relativa ai beni comuni: esperienza percorribile solo dal basso;
- elaborare proposte e soluzioni concrete da sottoporre a partiti e istituzioni per garantire l’accoglimento, il rafforzamento e l’estensione, in sede istituzionale, dei beni comuni.
A me sembra un passaggio obbligato, che non nega l’autonomia alle singole esperienze, al contrario le rafforza, all’interno di un progetto più vasto e più “avanzato”.
Ciascuna esperienza potrebbe in piena autonomia continuare il proprio percorso…
Acqua, aria e energia, territorio e paesaggio, la salute, beni artistici e saperi, sono beni comuni da condividere e salvaguardare.
Le diversità, ideologiche e politiche, possono essere una qualità e una occasione di arricchimento e potranno convivere in un confronto aperto e costante che dovrà trovare, volta per volta, una proposta concreta finalizzata al consolidamento e all’allargamento dei beni comuni come manifestazione dei bisogni della collettività.
Ne vogliamo parlare?
marco sansoè