Dalle energie rinnovabili alla mobilità sostenibile, dalla lotta ai cambiamenti climatici alla fiscalità ambientale, dall’altra economia al disarmo i leader del centro sinistra sono chiamati da Sbilanciamoci! a pronunciarsi sui concreti impegni che intendono prendere per portare “l’ecologia al governo”.
Forum a Roma il 10 dicembre
1. Combattere i cambiamenti climatici. Chiediamo di applicare il Protocollo di Kyoto recuperando i ritardi accumulati dell’Italia attraverso l’attivazione immediata del fondo preposto con una predisposizione di almeno 200 milioni di euro. E’ necessario ridurre le emissioni di gas serra nel loro insieme dell’ 80% entro il 2050 rispetto al 1990. Proponiamo di incentivare (come previsto dal Patto dei Sindaci) la pianificazione di comunità locali ad emissioni zero, come contributo al raggiungimento dell’obiettivo dell’Unione europea di energia prodotta al 100% da fonti rinnovabili al 2050. Va promosso un piano nazionale per la raccolta differenziata, che consenta di avvicinarsi all’obiettivo tendenziale “rifiuti-zero”.
2. Promuovere la mobilità sostenibile. E’ necessario rifinanziare la legge 211/92 per il trasporto rapido di massa per ampliare la realizzazione di reti tramviarie e metropolitane e destinare risorse per nuovi veicoli elettrici, a metano, ibridi. Va ripristinato e rifinanziato il Fondo triennale per la mobilità sostenibile istituto con la Legge Finanziaria 2007 al fine di creare servizi innovativi di mobilità. Proponiamo la produzione di 1000 treni per migliorare il trasporto pendolare, assicurando certezza delle risorse per i servizi di trasporto ferroviario regionale. Chiediamo l’impegno a introdurre una tassa sul traffico pesante su gomma. Infine anche in ambito urbano vanno promossi sistemi distributivi efficienti e con veicoli elettrici ed a metano, per “risparmiare traffico”.
3. Energie pulite. Chiediamo un impegno perchè venga adottato un Piano nazionale per l’efficienza energetica. Si propone di abbattere l’IVA per l’installazione del solare termico e di consentire la totale detrazione dalla dichiarazione dei redditi delle spese effettuate per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria. Chiediamo un investimento di 500 milioni di euro per 100mila nuovi impianti. Un investimento del genere potrebbe avviare 50 nuove imprese e creare almeno 3000 nuovi posti di lavoro. Occorre fissare adeguati incentivi per lo sviluppo dell’eolico, ma è necessario nel contempo fissare regole efficaci e trasparenti per il rispetto del paesaggio. Siamo contro il nucleare: i fondi già stanziati vengano destinati ad interventi di efficienza energetica e sostegno allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.
4. Opere verdi invece di grandi opere. Siamo contrari a qualsiasi nuovo condono. Vogliamo una pianificazione urbanistica/territoriale orientata a risparmiare suolo, a migliorare i servizi nelle città: piani regolatori ad espansione zero. Obiettivo fondamentale deve essere anche la messa in sicurezza di oltre 10mila scuole pubbliche italiane che non rispettano la legge 626 e le altre normative sulla sicurezza. Siamo contro il Ponte sullo Stretto e le grandi opere. Vanno abbandonati progetti che non risolvono i problemi di mobilità del paese, che sprecano ambiente, territorio e risorse economiche. Nel campo dei lavori pubblici vanno eliminati gli attuali abusi per gli appalti “in deroga” a trattativa privata, che evitano concorrenza e trasparenza. Ribadiamo la nostra opposizione alla privatizzazione dei servizi pubblici legati alla gestione della distribuzione dell’acqua. Ribadiamo il nostro no al consumo di suolo e l’impegno a favore del riassetto idrogeologico. E’ necessario un impegno chiaro a modificare la normativa sul finanziamento dei comuni per impedire che questo avvenga per lo più attraverso oneri di urbanizzazione. Dopo anni di taglia ai finanziamenti ai parchi e alle aree protette chiediamo per i parchi uno stanziamento di almeno 100 milioni di euro per i parchi per il 2011.
5. Fiscalità ambientale e spesa pubblica. Contro l’evasione fiscale proponiamo di ripristinare i provvedimenti della scorsa legislatura cancellati da Tremonti. Proponiamo inoltre l’introduzione di una tassa patrimoniale del 5 per 1000 per i patrimoni sopra i 3 milioni di euro, l’innalzamento della tassazione delle rendite al 23% Si propone la reintroduzione della carbon tax e la la tassazione dei veicoli in base all’emissione di CO2. Sosteniamo la campagna 0,05% per la tassazione delle transazioni speculative. Proponiamo che sia incentivata -oltre la scelta volontaria- la pratica nella Pubblica Amministrazione di acquisti di beni e servizi socialmente ed ecologicamente responsabili, fino al 100% delle forniture. Proponiamo di favorire il passaggio della Pubblica Amministrazione per l’utilizzo dei software da un sistema di licenze all’open source, scelta che permetterebbe non solo un notevole di risparmio di risorse (2mld di euro l’anno).
6. Politica industriale e finanziaria. Abbiamo bisogno di indicatori di benessere e di sostenibilità ambientale (come l’impronta ecologica e il cruscotto della sostenibilità) che siano chiaramente definiti e utilizzati nei principali strumenti economici e finanziari. Chiediamo che gli investimenti in ricerca ed innovazione – come per la scuola e l’università- raggiungano per lo meno la media europea. Proponiamo la creazione -attraverso un finanziamento di 65 milioni di euro- di 50 distretti di economia verde e un fondo nazionale di 500 milioni di euro a favore di imprese che intraprendano la riconversione ecologica delle loro attività industriali. Proponiamo che la Cassa Depositi e Prestiti possa diventare uno strumento finanziario pubblico per il sostegno della riconversione ecologica dell’economia: una sorta di banca pubblica di investimenti per la green economy. Si impone anche una riconversione del sistema produttivo dell’automobile. Serve un Piano industriale promosso del Governo che coniughi le esigenze di mobilità e servizi con il sistema di produzione ed innovazione dei veicoli. Proponiamo anche una serie di interventi riguardo agli animali e alla loro tutela: vincolare almeno il 33% dei fondi alla ricerca per i metodi alternativi e approvare incentivi per nuovi posti di lavoro: nella medicina veterinaria e nelle scienze naturali e biologiche, per gli etologi, i dog sitter, gli educatori cinofili. Proponiamo una legge nazionale di sostegno all’altra economia con uno stanziamento di 120 milioni di euro che sia finalizzato alla creazione di 80 distretti di economia solidale.
7. Legalità ambientale e democratica. E’ necessario rilanciare la lotta per la legalità dando maggiori risorse alle forze di sicurezza, difendendo l’indipendenza della magistratura, aggravando la punibilità dei reati contro la pubblica amministrazione, prevedendo divieti di legge più stringenti per impedire ai condannati in via definitiva di avere cariche pubbliche e politiche. Va rilanciata la lotta contro le ecomafie trasponendo nel nostro codice penale la direttiva dell’Unione Europea che introduce i delitti contro l’ambiente e inserendo i delitti ambientali commessi nell’ambito delle attività imprenditoriali tra quelli previsti dal dlgs 231/2001 che prevede sanzioni alle aziende. Proponiamo un piano pluriennale di abbattimento degli ecomostri, almeno 50 all’anno, con la contestuale riqualificazione dell’area. Proponiamo di raddoppiare le pene previste per il traffico illegale di animali, ogni tipo di zoo mafia e bracconaggio. Proponiamo il divieto d’ingresso ai cacciatori nei fondi privati.
8. Un mondo in pace: con i popoli e la natura. Bisogna rispettare gli impegni presi a livello internazionale per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio: serve una road map che permetta in cinque anni di raggiungere la destinazione dello 0,7% del PIL all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo. Chiediamo il ritiro delle truppe italiane dalla missione (di guerra) in Afghanistan, che farebbero risaprmiare 750 milioni al nostro paese più utilmente destinabili alla cooperazione allo sviluppo e alle autentiche missioni di pace. Chiediamo uno stanziamento immediato di 200 milioni di euro per evitare la morte del Servizio civile nazionale. Inoltre risorse dovrebbero essere stanziate, anche per istituire un primo contingente di Corpi civili di pace nelle aree di conflitto. Chiediamo la riduzione delle spese militari di almeno il 20% (oltre 4 miliardi di euro) da destinare agli interventi contro la crisi. Chiediamo la cancellazione del lo stanziamento per la costruzione del cacciambombardiere JSF (13,5 miliardi nei prossimi 16 anni).
9. Diritti. Chiediamo una legge organica per il diritto d’asilo, fermando altresì i i respingimenti e le deportazioni collettive, da tempo denunciati dall’Alto Commissario delle nazioni unite per i rifugiati e dalla Commissione Europea. E’ necessario abrogare la legge Bossi/Fini ed il “pacchetto di sicurezza” introdotto da Maroni. E’ necessario riconoscere il diritto di voto per i cittadini stranieri che risiedono da cinque anni in Italia. Contro l’omofobia e la transfobia bisogna estendere la legge Mancino all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Chiediamo la revoca del DDL “Lavoro” 1667-B che peggiora le protezioni giuridiche dei lavoratori (che in caso di controversie dovranno avvalersi dell’arbitrato invece che del giudice) dai datori di lavoro. Per i diritti degli animali chiediamo di attivare programmi per la conoscenza e il rispetto degli animali, previsti dalla Legge 189 del 2004 e mai attuati, realizzare campagne d’informazione e intervento per la prevenzione del randagismo, dismissione dell’uso degli animali negli spettacoli e incentivazione degli spettacoli umani.
10. Politiche agricole. Dopo decenni di dominazione delle imprese transnazionali e dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) sulle scelte di politica agricola ed alimentare, è arrivato il momento per la popolazione europea di riappropriarsi della propria politica agricola ed alimentare: è l’ora della sovranità alimentare. La nuova Politica Alimentare e Agricola Comune deve considerare il cibo come un diritto umano universale e non come una merce. La PAC non deve danneggiare i sistemi agricoli ed alimentari dei paesi terzi. Deve dare priorità al mantenimento di un’agricoltura che coinvolga un alto numero di contadini su tutto il territorio europeo, nel soddisfacimento della duplice funzione di produzione di cibo e di salvaguardia dell’ambiente rurale. Deve rispettare l’ambiente, proteggere le risorse del suolo e dell’acqua, la biodiversità, il benessere animale. Deve garantire che l’agricoltura e la produzione animale restino liberi da OGM, incoraggiare l’uso delle sementi contadine e promuovere la diversità delle specie domestiche che costituiscono il patrimonio culturale locale.