Pubblichiamo l’appello dei docenti della facoltà di giurisprudenza di Brescia sulla protesta dei migranti sulla gru.
All’appello hanno finora aderito anche docenti di altre facoltà e esponenti della società civile di Brescia.
Per aderire inviare una mail a Tecla Mazzarese, tecla.mazzarese@gmail.com specificando l’associazione- istituzione di appartenenza e la città.
I sottoscritti:
- vista la situazione venutasi a creare a Brescia con la protesta dei sei lavoratori immigrati arrampicati sulla gru;
- vista la preoccupazione che tale situazione suscita per l’incolumità di tali persone e di tutti coloro che si trovano per vari motivi, soprattutto lavorativi, a dover affrontare tale emergenza;
- considerato che molti immigrati ( e a quanto risulta da concordanti notizie di stampa, anche gli stessi sei) hanno presentato domanda di regolarizzazione nel 2009, ma che tali immigrati sono rimasti vittime di truffe da parte di sedicenti datori di lavoro che hanno approfittato del loro stato di necessità presentando documenti di cui poi è risultata la falsità;
- visto che la disposizione sulla base della quale a molti immigrati è stata negata la regolarizzazione del 2009 è di ambigua formulazione;
- considerato che essa è stata interpretata in modo contraddittorio dalle stesse autorità amministrative e dalla giurisprudenza;
- considerato che l’interpretazione alla fine adottata dalle autorità amministrative bresciane sembra fondata su una circolare ministeriale, atto amministrativo in sé incapace di pregiudicare i diritti soggettivi;
- tenuto conto che alla luce del principio costituzionale di uguaglianza emergono dubbi di illegittimità costituzionale sulla legge di regolarizzazione (D.L. 78/2009) laddove si limita a colf e badanti escludendo gli altri lavoratori e discrimina irragionevolmente tra lavoratori rimasti sul territorio italiano dopo la scadenza del permesso di soggiorno (ammessi alla regolarizzazione) e lavoratori che vi sono rimasti non ottemperando all’ordine di espulsione del questore (non ammessi);
- chiedono a tutte le autorità competenti in materia di perseguire tutte le vie per trovare una soluzione umanitaria a questa gravissima situazione e, facendo propria una proposta già suggerita in questi giorni, le sollecitano a concedere un permesso di soggiorno temporaneo per motivi di protezione sociale agli immigrati in quanto risultino vittime di truffe a loro danni da parte di sedicenti datori di lavoro.