“Vi dispiace se io, mano mano ch’entrate nella mia azienda, mi
attacco al collo e vi
succhio un po’?
E quando uscite vi salto in groppa
e mi faccio per un pezzo trasportare da voi?
Vi disturba davvero se io sostituisco
quelli di voi che non mi vogliono bene?
Che io trasformi molte persone,
soprattutto quelle che mi servono
devotamente, in porci
lo considerate innaturale?
Preferite che apertamente possieda e usi
molte case di città di campagna di mare
molte barche, anche lunghe, aerei e macchine,
o è meglio lo faccia di nascosto?
Di fronte alla brevità della vita
dirimpetto ai valori fondamentali
della famiglia della nostra terra della religione
e della morale, possiamo dire
che tutto il resto non conta o conta pochissimo?
Siete d’accordo?”
(es di circolare Circio anni ’50-’60)
Da Viaggio nella presenza del tempo (1969-2007) di Giancarlo Majorino