assemblea :: Una grave crisi della politica

“Si capisce che tanta parte di gente comune possa in questo deserto essere attratta dal conflitto orizzontale, dalla paura dell’immigrato, dal leghismo, dal populismo, che sono gli effetti e non la causa di questa crisi profonda. Il vuoto è spaventoso, non c’è più una parola forte che pesi nella società e nella politica da parte della sinistra.
Nella crisi si è fatta avanti allora una supplenza. La cosa sarebbe già grave in sé, ma ancor più preoccupante è che questa supplenza sia una tendenza a un governo tecnico-oligarchico, cioè a un ulteriore approfondimento della crisi della democrazia rappresentativa, con il popolo investito da una destrutturazione che è originata dai processi di ristrutturazione del lavoro e dell’economia o che è accompagnata dall’egemonia culturale e tecnico-scientifica delle classi dirigenti.
Ogni volta, lo svuotamento della democrazia è nascosto da uno stato di necessità, così siamo in un’emergenza permanente. La causa prima non è il Covid, che casomai la amplifica, non è neppure la tragedia disumana della guerra, che è pure il male assoluto, ma è il modello sociale che genera povertà e fratture sociali.”

Fausto Bertinotti, da Alternative per il Socialismo n.64, aprile-giugno 2022

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