Con “l’asilo accupato” di Torino

Quell’omone sudaticcio del Ministro dell’interno, ha smesso di giocare con i soldatini e si è messo a capo delle forze di polizia per sgomberare tutto ciò che è sgomberabile e socialmente funzionante!

Dopo 25 anni di attività politica a favore dei più poveri, degli emarginati, dei più deboli, si sgombera “l’Asilo occupato” di Torino, storica struttura di solidarietà sociale, di impegno verso chi non ha nulla!
Dalle occupazione di edifici sfitti o vuoti consegnati a famiglie senza casa, alle pratiche di “aiuto” ai migranti e di protezione dei clandestini, alle pratiche di disobbedienza contro la Tav in Val di Susa: un impegno straordinario durato decenni, in completa autonomia, sempre solo da una parte e senza compromessi. Un esempio di azione politica rigorosa, coerente e coraggiosa.
Una storia politica finita, che avrà uno strascico giudiziario, probabilmente senza esito, che coinvolge un pugno di ragazzi accusati di attentati senza vittime, dimostrativi!

Una storia finita?
Non ci crediamo. Le pratiche sociali ci insegnano che queste esperienze non si dissolvono, si trasformano, cambiano forma, ma non si arrestano (Baobab e altre situazioni insegnano).
Tutti noi dobbiamo avere il coraggio di riflettere fino in fondo su ciò che sta accadendo, non solo sulla pericolosità del Ministro degli interni, a cui piace il gioco facile e se la prende con chi può battere facilmente, ma sulla necessità di moltiplicare gli sforzi per rendere concreto il dissenso, l’azione di disturbo, la disobbedienza, e attrezzarci per proseguire, in forme diverse, le azioni intraprese.
Questa situazione ci deve far comprendere che stare dalla parte dei più deboli, oggi, non è indolore, non si potrà fare senza “piegare” o trasgredire le leggi, senza entrare in conflitto con l’ordine costituito, che è stato a sua volta piegato agli interessi della deriva neoliberista e autoritaria della politica di questi ultimi decenni!

Nell’esprimere solidarietà con i compagni de “l’Asilo occupato”, confermiamo la volontà di proseguire, nelle forme necessarie, l’azione di solidarietà verso i soggetti sociali più deboli, affinché la loro vita possa migliorare e possano così divenire cittadini consapevoli, comunità in lotta!

Biella, 8/2/2019

Marco Sansoè

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