Ribellarsi è giusto e… necessario!!!

Contro la tendenza generale di “criminalizzare” qualsiasi forma di dissenso.   Contro l’atteggiamento ipocrita e falsamente ecumenico, perché in realtà è arrogante e totalizzante, delle culture moderate.   Contro l’idea che la giustizia stia nel mezzo.   Contro l’ipotesi emergenziale che vuole che gli estremismi vadano isolati e colpiti. 

Affermiamo la legittimità di contestare chi ha visibilità sempre e ovunque (in TV e sui giornali).   E’ legittimo fare sentire la voce di chi non ha voce perché precario, disoccupato o emarginato, contro chi ha sempre la possibilità di dire la sua.  

Dare voce a chi non ce l’ha è più importante che far parlare chi parla sempre!  

La democrazia è sempre conflitto ed è basata su rapporti di forza: come chiamare democrazia una democrazia che vieta il dissenso? …se questo si esprime in modo pacifico, senza recare danno, è sempre legittimo, …anche quando si esprime impedendo ad altri di parlare, altri che possono esprimersi comunque, sempre e in ogni circostanza; …è sempre solo un rapporto di forze.

Siamo contro ogni violenza, anche quella verbale che afferma che le regole vadano cambiate per favorire le imprese, anche quella che sceglie di concertare con le imprese a danno delle persone.  

Siamo contro ogni violenza, contro chi getta fumogeni o distrugge vetrine, …ma ribadiamo il diritto al dissenso in ogni luogo e circostanza. 

La vivacità di una democrazia sta nella capacità di contenere in essa la dinamica dei conflitti e non nel manifestare l’ordine fittizio della “pace sociale”.

Per questo va la nostra solidarietà a il manifesto  contro l’attacco del PD, questo sì  incapace di comprendere la gravità della situazione e la necessità di stimolare i conflitti sociali.  

Non c’è strada diversa dall’avvio di un lento processo di costruzione di una diffusa conflittualità sociale capace di diventare azione politica di trasformazione.  Per questo lavoriamo, alla luce del sole, senza affidare il nostro destino a partito alcuno, convinti dell’autogestione dei bisogni personali e collettivi, lontani da qualsiasi tentazione violenta, coinvolgendo il numero più vasto di soggetti…, ma decisi a far sentirre la voce di coloro che l’hanno persa o sono resi afasici dalle ingiustizie e dalla repressione culturale e politica della società contemporanea.

marco sansoè

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